mercoledì 11 settembre 2013

LA NOSTRA VITA ATTACCATI AD UNO SCHERMO.SIAMO TUTTI TOGETHER ALONE






DATI ALLA MANO:

-Nel secondo trimestre del 2013 sono stati venduti la bellezza di 45,1 milioni di tablet, un aumento del 56% rispetto allo stesso periodo dell' anno precedente;

-Apple detiene ancora la più ampia fetta di mercato, nonostante abbia subito un calo che ha favorito la diffusione di Samsung, che arriva a 8,1 milioni di pezzi venduti sempre nel secondo trimestre registrando una crescita del 227%. Seguono nell' ordine Asus e Lenovo e Acer;

-8 smartphone su 10 si basano sul sistema operativo Android; Samsung vende più di 500 smartphone al minuto;

-E' stato stimato che entro il 2015 negli USA ogni americano avrà un tablet. Nel mondo entro 4 anni le vendite saliranno a 414 milioni di tablet e 68 milioni di e- reader, muovendo qualcosa come 100 miliardi di dollari;

-già dal 2011 la vendita di smartphone ha superato quella del PC, che entro il 2015 verrà sorpassato dalle tavolette digitali;

-Gli italiani assieme agli Inglesi sono il popolo che utilizza maggiormente lo smartphone come camera phone. Il 44% delle foto caricate sui social è rappresentato da autoritratti mentre il 35% dalle serate in compagnia.




Questo week -end ho sentito di un locale che ha affisso al sui interno un cartello che recita "In questo locale non c'è wii-fi. parlatevi!". E' il segno che nei tempi della nuova tecnologia, dei social virtuali e dell' informazione a portata di click anche nel deserto, quella che ci rimette è la socialità. C'è un' espressione che identifica questo nostro nuovo modo di essere: TOGETHER ALONE. E mi ci metto anche io. E' un gesto talmente naturale quello di estrarre in qualunque momento smartphone e tablet, che ormai non ci facciamo più caso. Non è come quando da bambini portavamo a tavola in Game Boy e ci sgridavano perché non stavamo partecipando all' unico momento di ritrovo familiare, o come quando si passavano ore in camera davanti allo schermo del computer che ci occupava la scrivania sopra e sotto tra torre, casse, schermo, tastiera e mouse.



Andando in giro vedi gruppi di ragazzini ognuno che controlla la propria pagina Facebook, andiamo al ristorante e prima e dopo l' ordinazione stiamo lì a mandare gli ultimi WhatsApp o a dare l'ennesima occhiata ai risultati delle partite prima di concentrarci sul commensale. Ma il simpatico gadjet tecnologico resta sul tavolo da ambe le parti, perchè appena arriva il piatto bisogna postare l' immagine su Instagram. Io se non guardo il telefono per due ore, poi mi ritrovo il menu a tendina strapieno di icone: sms, mail, WhatsApp, Line, Chat on, Facebook, eventi...diventa quasi obbligatorio tenerlo in mano sempre e guardarlo ogni quarto d'ora come minimo. Se si stanno facendo code in posta, in banca, per entrare a un concerto, se si aspetta la metro o si sta facendo un lungo tragitto sui mezzi, è immediato prendere un tablet o uno smartphone e leggere un I-book, guardare in streaming una puntata del nostro telefilm del momento, girellare su You Tube o giocare a "Farm ville" o "Candy Crush". E quando la noia dell' attesa si fa comunque sentire, ci chiediamo come si facesse una volta senza questi technological devices a passare il tempo. La sera li posiamo per ultimi, c'è chi ormai non legge nemmeno più una pagina di un libro prima di spegnere la luce. Abbiamo sempre costantemente gli occhi appiccicati a qualche schermo. Sul lavoro non se ne può fare a meno, diventa dotazione di tutti i menager e responsabili delle diverse aziende. Se non li abbiamo con noi ci sentiamo persi, isolati. Paradossalmente oggi ci si sente più isolati in una folla se non si ha il telefono, piuttosto che a casa da soli ma rassicurati dalla finestra tecnologica sul mondo. L' interazione personale si sta evolvendo, e forse definirla personale è un termine improprio. Parliamo allora di interazione sociale, e prepariamoci a perdere via via contatti con il mondo reale, ad avere tutto e tutti in qualunque momento e luogo a portata di polpastrello. Avremo una nuova definizione di KEEP IN TOUCH