Se le donne vengono da Venere, francamente mi rifiuto di credere
che gli uomini vengano da Marte, la distanza tra i due pianeti è ancora troppo
breve.
È inutile dire che noi donne abbiamo una mente che va per conto suo,
indipendente dalle leggi della logica. Ma anche gli uomini sono
pieni di contraddizioni e misteriosi codici comportamentali. E se le nostre
mamme, le nostre nonne, ci hanno sempre raccontato di come in realtà sia facile
conquistare un uomo prendendolo per la gola, usando la psicologia inversa,
facendoci desiderare eccetera, la pratica è ben diversa. A lui sembrano piacere
tutti i difetti che ci accingiamo a nascondere: le manigliette, la
ciccetta all’attaccatura tra ascella e
braccio, il sedere che ci sembra sempre un corpo estraneo che ci segue da
vicino. Si dice anche sia cieco alla cellulite, a quelle sopracciglia non
ritoccate, alle pellicine attorno alle unghie. Ma non vedono nemmeno il bello,
non notano davvero cosa indossiamo, o
che trucco mettiamo insieme. Certo nessuno vuole la faccia piena di rossetto e
il collo della camicia sporco di fondotinta, non hanno tutti Omino Bianco a
casa come il malcapitato della pubblicità. Ma non notano che abbiamo cambiato
colore di capelli o se li abbiamo tagliati a meno che non li rasiamo e tingiamo
di verde quanto resta, se perdiamo un paio di chili che ci portavamo addosso come
una zavorra di infelicità si scusano di non averlo percepito perché “mi piacevi
comunque”, vanificando così sudore e lacrime con cui abbiamo lavato il
pavimento della sala attrezzi e annegato l’istruttore di zumba. Odiano quello
a cui non possiamo porre rimedio, come l’ altezza, i piedi freddi o la nostra
migliore amica. Se ci facciamo eccessivamente belle per loro li facciamo
sentire inadeguati o in soggezione, se ci presentiamo come capita perché
“amore, ma io esco con te per come sei non per quello che indossi”, possiamo
star certe che incontreremo la sua ex di ritorno da un play boy party vestita
da “guarda-cosa-ti-sei-perso”. Alla fine così chi si affanna siamo sempre noi,
prima per conquistarli e poi per tenere vivo l’interesse e non cascare nella trappola
della rilassatezza concessa teoricamente dal rapporto consolidato, perché lui
certo non fantastica sulle foto di “massaia moderna” o “flanella 2000”. Perché
se dentro vuole una donna rassicurante e presente come la mamma, fuori vuole il
davanti di GQ e il retro di Max. E noi, tra un’insalata mangiata in pubblico e
un biscotto rosicchiato con la testa nella borsa, un sorriso davanti alle
bisunte lasagne di mamma e un pensiero già alla cena detox per entrare nel
completino in latex, il tacco assassino di giorno e gli impacchi di paraffina
quando siamo sole, ci destreggiamo nell’arte della caccia, del corteggiamento
e del mantenimento del risultato. Perché lo abbiamo viziato e non possiamo più
permetterci, come le nonne, di aspettare e farlo impazzire per un appuntamento,
perché altrimenti ci troveremo a casa al sabato sera a cercar di farla finita
con le radiazioni nocive da smat phone, visto che non abbiamo più i lunghi fili
del telefono per intrecciare un cappio.
Uomini, veniteci incontro, lasciateci il monopolio dei film mentali e
dei “ma”, e presentatevi al primo appuntamento con delle linee guida.
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