lunedì 29 ottobre 2012

IL SUPERMERCATO

Il supermercato è una postazione privilegiata per lo studio del genere umano. Si potrebbe sistemare una comoda seduta in ogni corridoio e cambiare settore ogni mezzora per portare a termine una tesi di sociologia. Iniziamo dal corner frutta e verdura, dove mamme che devono far quadrare i conti e salvaguardare la salute dei bimbi (che ultimamente lievitano come michette), osservano con fare ispirato il broccolo, immaginando di vestirlo con un qualche intingolo che lo mimetizzi agli occhi dei pargoli. O soppesano una mela cerata e una bitorzolutizzima bio meletta, riscrivendo mentalmente la storia del brutto anatroccolo per sviare l' attenzione dall' estetica dubbia del sanissimo frutto. Ci sono gli anziani che discutono sull' aumento dei prezzi, e ridono dietro a chi acquista le insalate in busta, pensando al selvatico e gratuito tarassaco che hanno colto nel campo all'alba (amaro come il tossico e probabilmente, con l' aria che c'è oggi, tossico davvero. Solo chi ha fatto la guerra può sopravvivere a quelle lattughe coltivate sul ciglio della strada e all' erba di campo delle aiuole dimenticate dall' assessore all' arredo urbano). C'è poi il single che per far contenta mammà, che chiama ogni sera ricordandogli l' importanza delle fibre, si smangia mezzo stipendio in verdurine già pulite pronte per il microonde.
Passando a carne e pesce, c'è la signorina timorosa che guarda interrogativa il banco del pescati, facendo il terzo grado al pescivendolo per essere certa di aver capito come si fa a non far diventare il polpo un alieno gommoso, quella che vuole far colpo con la cenetta chic e si appropria di tutti i gamberi e gamberoni che fanno bella mostra di sé sul letto di ghiaccio (e cara, spero ne valga la pena, perché sviscerare e pelare 2 kg di gamberi non solo garantirà un delizioso intorpidimento di dita e trapezio, ma per i due giorni successivi sarai inseguita dai gatti del vicino). C'è la nonna fantasiosa che racconta le avventure del pescatore coraggioso che affronta tempeste per pescare quel mostro degli abissi che, anche una volta lesso, manterrà quel'allure mitica. E qui si vede la marcia in più delle nonne.
 Il bancone della carne, dove i veri uomini tirano fuori tutto il testosterone e accattano le "vere bistecche" in assenza della moglie che continua a proporre carpaccini, pettini di pollo e fesa di vitella. All' urlo di "W LA CICCIA!" ecco che la chianina viene dichiarata razza protetta. C'è la signora a dieta, che guarda con odio la pallida fesa di tacchino, sentendosi soffocare dal solo pensiero della stopposa fettina ingentilita da 3 grani di sale e qualche goccia di limone, e osserva con morboso desiderio la salciccia lucida e peccaminosa nella usa sexy vaschetta nero lucido, con le sue curve sinuose e il gusto del proibito.
Passiamo ai corridoi. è lì che si fanno gli incontri più interessanti. Cè quella che compra e riempie il carrello a suon di giungle del tipo: "scelgo Auricchio, c'è più gusto", lo scubetto e ci condisco i chicchirichì di fantasia Gallo, e faccio un insalata di riso aggiungendo il tonno Riomare che lo taglio con il grissino. Ah sì, i grissini, prendo il Grissinbon che mi stuzzica l' appetito e la fantasia. Poi il latte della Lola e il certosino Galbani che vuol dire fiducia. E per mio figlio e la merenda con quei Ringo people dei sui amici, prendo anche il budino al latte con le macchie super goloso fatto da mu la mucca con gli occhiali. Oh guarda ci sono in offerta i Miel pops e puff puff  puff e puff puff puff!"... C'è il papà lasciato a casa per il week end con i figli, che si precipita tra i surgelati a fare incetta di sofficini e spiedi pizza, e lì incontra la badante rumena che spinge una carrozzina occupata da una vecchietta fatta su come se il reparto frizzer fosse la simulazione della spedizione scientifica nell'Artico, e che con occhi desolati pensa alla glicemia mentre la signorina, senza pietà, mette del carrello i  suoi Magnum temptation. Nel corridoio dei dolci ci sono mamme e bambini impegnatissimi in una staffetta senza fine: il bambino scatta e afferra le merendine per poi tornare al carrello, la mamma le prende e le rimette a posto. Ma intanto la piccola peste è ripartita ed ha afferrato le caramelle. Allora la mamma scatta di nuovo verso il carrello, ignara che baby flash ha già intercettato la cioccolata. E così una spola infinita, finchè o la mamma cede e abbotta il figlio di porcate (pregustando la tranquillità di un viaggio verso casa reso silenzioso dal coma glicemico del pargolo), oppure, appena il corridoio si svuota da sguardi indiscreti, ricorre al vecchio e sano sberlone. E alle lacrime dello staffettista, nella stessa corsia, si aggiungono quelle della ragazza appena mollata, che scandisce ad improperi il lancio di quanto c'è di più calorico e consolatorio sugli scaffali, affidandosi alla famosa "cura Ferrero per cuori infranti", che continuerà con la "terapia Algida per la tutela del buon umore". Sono quelle che oltre ad arrivare alla cassa con il carrello pieno di alcool e zuccheri, rovesciano sul rullo trasportatore della cassiera le carte delle merendine che hanno già mangiato aggirandosi per il negozio, e una frase carica di odio e autocommiserazione che non manca di iniziare solidali discussioni femministe con le donne in coda dietro di lei, che dispensano consigli dai 6 anni (i maschi sono cacca, sbriciolagli la merenda) in su(se vuoi che soffra come soffri tu, rigagli la macchina). E poi cosa c'è di meglio del sentirsi dire da chi ti conosce da 2 secondi "è lui che ci perde" o "sei una donna speciale meriti di meglio"?
è possibile poi imbattersi in individui che affrontano la spesa con approccio matematico, controllando i prezzi, gli sconti, il 3X2 e calcolando esattamente, a scontrino battuto, quanti punti li separano dal depilatore-set di bicchieri-betterie di pentole-tovaglia in fiandra del catalogo.
Ci sono i fidanzati o mariti che si preparano ad una serata per soli uomini, che riempiono il carrello di birre e un quantitativo di cibo solido nemmeno lontanamente sufficiente e farli arrivare sobri alla fine del secondo tempo. Molto invidiati dai fidanzati e mariti che, invece, sono andati a fare la spesa per conto delle dolci metà, e leggono e rileggono ossessivamente la lista per non sentirsi dire di aver dimenticato qualcosa e che non sono degni di fiducia. E fanno quasi tenerezza quando devono affrontare lo scaffale degli assorbenti, che cacciano sotto il resto della spesa nemmeno temessero che il parroco li beccasse a comprare un filmetto a luci rosse. Ma sono messi peggio quelli che sono investiti di una tale fiducia da parte di compagne e consorti, da essere mandati in spedizione senza lista, con la balzana aspettativa che sappiano quali sono i prodotti soliti che vengono acquistati. Sono quelli che per paura di sbagliare, fanno la scorta per l' emergenza nucleare, e spendono cifre astronomiche lasciandosi abbindolare dal tortellino top e dalla carta igenica ultra soffice a 15 veli, tutte diciture che gli danno la sicurezza della scelta migliore.
Vi ritrovate? Sapete cosa vi dico? Vado a rifornire la dispensa e a godermi lo spettacolo di questa varia umanità.

2 commenti:

  1. Ciao Milla, mi sono segnata tra i tuoi lettori.
    Passa da me se ti va:
    www.francescainthekitchen.blogspot.com

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    1. ciao francy in cucina.io il tuo blog lo avevo già visitato ed è fantastico.continua a leggermi. bella la torta all ananas, penso di sapere come occupare questo pomeriggio di pioggia

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