sabato 22 settembre 2012

OSSERVAZIONI DALL' AUTO



Girando in macchina la mattina presto è possibile sfruttare l' alto livello di rimbambimento da sonno delle persone sedute al volante alle 7.30, per sbirciare indisturbati nel veicolo accanto.
E' buffo constatare come l'auto diventi una capsula privata di evasione, isolata nel tempo e nello spazio, dove rivelare la propria identità e far prendere aria al vero se stesso.
Dal manager serioso, con occhiale a specchio, abito e trench e il collo immobilizzato dalla cravatta, che canta a squarciagola la Nannini, con un trasporto indicato dalla mimica facciale (d'altronde così inamidato gli è possibile solo quella), all' inquietante individuo che crede di possedere la macchina che lo rende invisibile all'occhio umano, e lo dimostra infilandosi nella narice prima la falange e poi via giù fino al gomito alla ricerca del "Porto sepolto" di Ungaretti, di una verità e un senso esistenziale che chissà perchè risiede nelle grotte nasali.
Poi c'è quella che non si è svegliata in tempo per completare la toiletta, la super donna, la mia preferita. Semaforo dopo semaforo la spii dal retrovisore e la vedi passare dalla sciammanata con il post sbronza alla segretaria sexy. Semaforo1: via il mollettone, ecco lo chignon; semaforo2: blush e matita; semaforo3: mascara e lucida labbra; semaforo 4: foulard e occhiale da sole da diva. Se dovesse commettere un crimine tra il semaforo 1 e il semaforo 4 la farebbe franca.
Qualcuno invece non lo puoi vedere. Ci provi quando ti si affianca, ti allunghi ormai in modo non più discreto, ti sporgi palesemente spronato dalla curiosità... ma per quanto tiri il collo l'automobilista "X"rimane incognito dietro la muraglia di peluches, lo schermo energetico di stickers, la piramide di cappelli, cuscini e fiori finti, la tenda di cd, crocifissi a grappolo e collane del giovedì grasso. E così questo pericoloso collezionista compulsivo di ciarpame scivola indisturbato nel traffico, spargendo attorno a sè spore di cattivo gusto che speri non attecchiscano presso i neo patentati che però sai già accarezzare l'idea del dadone peloso, del bruco della squadra e dell'adesivo "chi legge è pirla"...
Ci sono poi quelli che con aria ebete e assente siedono al posto di guida come in trans, con il cervello appannato dall aria satura degli effluvi provenienti dall abetaia di arbre magique piuttosto che dalla frana di palline deodoranti che minacciano lo scoppio del portacenere, o dalle boccette in vetro comprate in stock ai bastoncini che intasano le bocchette di areazione.... e così in un moderno oppificio su ruote si dirigono verso il posto di lavoro concedendosi un ultimo psico viaggio prima della routine quotidiana.
C'è l' uomo sessualmente represso, che approfitta del viaggio in auto per battere un record personale: il maggior numero di volgarità e allusioni esposte nel tempo di un sorpasso (la psicosveltina più veloce della storia).
Il nerd che diventa il figo di turno quando sgomma per poi rivelarsi in tutta la sua devastante sfigaggine quando gli si spegne la macchina al semaforo. e il re della strada viene salutato da un ola di "pirla" e un coro di clacson.
 I genitori che, in ritardo sulla tabella di marcia, scambiano il triangolo di "bebè a bordo" per la S di superman stampata sul petto e fanno le manovre più astruse senza che tu gli possa dir nulla (anche se a volte vorresti vendicare i poveri bambini che non solo si sono beccati nomi come Zessicca, Maicol, Chevin e Desi, ma se li vedono anche urlati al mondo dal lunotto di quei disgraziati di mamma e papà).
Le casalinghe abbandonano l'aspetto di angelo del focolare e, animate dalla caccia all'offerta speciale valida solo quel giorno presso il supermercato di fiducia, diventano spietate, sorpassano, non ti fanno passare nemmeno se stai partorendo, strombazzano come se avessero alle spalle anni di conservatorio, sfoggiano il torpiloquio che riduce alle lacrime il grosso camionista polacco che ha tentato di tagliare loro la strada....per poi parcheggiare un po' storte e dirigersi leggiadre e rilassate verso il paradiso del 2X1.....

1 commento:

  1. Ah, la strada! Che meraviglioso palcoscenico su cui tutti possiamo salire consapevoli di essere, anche solo fuggevolmente, oggetto di uno sguardo altrui.

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