domenica 30 settembre 2012

BEATA SOLITUDINE ITINERANTE


Milano la domenica è un’altra città. bellissima nella sua insolita calma relativa, animata da un movimento lento che non va confuso con la pigrizia. Perché il milanese non spreca una delle ultime calde giornate di inizio autunno. E le strade si popolano di signore bene con occhialoni, abito comodo di gran classe e capello perfettamente fonato il giorno prima, le rastrelliere delle “bike mi” sono vuote e la gente pedala per corsi, vie e piazze riempiendo i cestini con le piante di Fioralia, i prodotti del mercato bio alla Palazzina Liberty o un semplice mazzo di margherite per far sorridere la sala. Nei parchi, coppie nel pieno della seduta di jogging del week end, “scava” dei percorsi per il Sempione e i giardini di Palestro. I bambini ben pettinati e coordinati ai fratellini si recano al pranzo di famiglia della domenica, da Agnello, al Santa Lucia, alla Torre o in quei classici ristoranti dall’atmosfera un po’ casalinga, con il carrello dei dolci e i menù di carta giallina plastificata, in pesanti custodie di pelle bordeaux in cui si recitano piatti semplici che riempiono la pancia con il gusto della genuinità: per una volta le patate al forno, il branzino al sale, gli spaghetti al pomodoro, la cotoletta e il risotto giallo sono come li faceva mamma, in piatti dalla forma circolare e senza pizzi di parmigiano, nodi di erba cipollina e decorazioni astratte di glassa di aceto balsamico. Passando sotto le finestre delle case a mezzo giorno si sente rumore di posate e di persone riunite, odore di carne e patate, di sugo e soffritto. I tavolini dei bar sono pieni a tutte le ore e chiudendo gli occhi sembra di vedere le briciolone croccanti del cornetto che si infilano sotto il pizzo del centrino sopra il quale è posizionato il classico dispenser d’ alluminio dei tovagliolini di carta  sul bancone di granito rosa e nero. Profumo di caffè, cacao e spuma di latte, nicotina e Chanel numero 5. I pullman rigurgitano in Piazza Castello decine e decine di turisti, tra i quali si aggirano gli speranzosi venditori di merce falsa che nei week end possono approfittare dell’ assenza dello scudo di fretta e stress che ostacola le trattative durante la settimana. Le sale dei musei brulicano di giovani studenti universitari, vecchie signore e coppie in cui lui sta chiaramente scontando il tempo passato lontano da casa durante i giorni lavorativi.
Le strade sembrano la passerella una mostra canina itinerante, con i fedeli amici dell’ uomo che finalmente possono fare una lunga corsa al parco o una rilassante trottata in centro senza essere vincolati dai tempi ridotti dei padroni, frenetici al mattino prima del lavoro, sfiniti a fine giornata. Il traffico diventa un rumore morbido di sottofondo, gli artisti di strada regalano una colonna sonora a chi guarda le vetrine tra via Dante e Vittorio Emanuele… mi dispiaccio sinceramente per chi non sa cogliere la poesia e la bellezza delle domeniche meneghine. Milan l’è un gran Milan.

martedì 25 settembre 2012

"SIGNORA è IL SUO HAIR STYLIST CHE LE PARLA, METTA LE MANI DOVE POSSA VEDERLE E AVANZI VERSO DI ME..."



Dati alla mano. Abbiamo la conferma che nonostante la crisi, il settore della bellezza è quello che al momento, con alcuni altri, risente poco dei tagli alla spesa applicati dagli italiani. Ma è una caratteristica tutta la femminile quella di affrontare le nuove sfide all’ acquisto 2x3 con un velo di rouge sulle labbra (è stato provato che la vendita di rossetti è inversamente proporzionale ai picchi negativi dei valori della borsa). Insomma, possiamo rinunciare alla bistecca, possiamo reinventare il guardaroba dell’anno prima, ma guai a chi propone di mettere da parte il beauty case, anche perché diciamocelo, quando ci sentiamo selvaggiamente sexy, tremendamente provocanti ed assurdamente favolose, è il caso di dire che non ci ferma nessuno. MA, e qui viene il ma, trucco e creme a parte _ argomento già trattato_ solo la mano di un esperto può evitare che tutti i “selvaggiamente”, “tremendamente “ ed “assurdamente” vadano a descrivere uno stato dell’ essere che ponga ragionevoli dubbi sulla sanità mentale della persona al momento di approcciarsi all’ elemento femminile per eccellenza: il capello. Già, la chioma fluente o corta che sia, bruna, bionda, rossa, non può essere sacrificata. 

Non può essere soggetta all’estro dell’ amica del cuore che si sente “artista-inside”, e ci intorta dichiarando che le nostra testa è la tavolozza più bella su cui possa mettere le mani; il taglio che vi fate non deve essere messo sulla lista dei tagli alle spese - “guarda mamma, quella signora dopo il taglio alla bolletta ha chiesto all’ elettricista di darle una regolata alla zazzera”- ; se requisite a vostro figlio le miccette che faceva scoppiare con gli amichetti sotto la coda del cagnetto rompi palle del vicino, non provate ad usarle per la piega. La figura dell’ hair stylist in questi casi dovrebbe apparire come visione celeste, come in "Grease" quando la svampita ragazzina dalla testa rosa decide che la sua strada è quella dell’ estetica.

 A tanta gente dovrebbe cantare all’orecchio Frankie Avalon che sussurra  “la messa in piega non si fa”. Andare dal parrucchiere è come andare in vacanza con un amico psicologo. È meglio del barista, il parrucchiere ascolta davvero i tuoi problemi, ti solleva il morale con l’ultimo pettegolezzo, parte dalle tue frustrazioni per darti un’ immagine che ti faccia dimenticare i tuoi guai.





 Quante alla fine di una relazione (oltre che dal barista di fiducia, ok) hanno deciso di recarsi in salone e cambiare look per dare un taglio con il passato in tutti i sensi? Nuovo posto di lavoro, quante volte ha fatto rima con taglio e colore? Un evento speciale, a chi ci rivolgiamo per essere al 100%? Sempre solo al parrucchiere. Perché posso sopportare di presentarmi al matrimonio dell’ amica con un abito che qualcuno ha già visto, ma non posso certo sfoggiare una ricrescita in nuance. E poi usano ormai in troppe la scusa “sai, avevo il provino per "L’isola dei famosi"” per giustificare un capello floscio e senza vita, piatto in radice e “voluminoso” di doppie punte. Non dico di andare tutti i mesi, se la scelta dev’ essere quella del "2 volte l’anno", allora optate per un colore naturale e un taglio facile da gestire che non vada fuori forma al primo cm di crescita. Per favore, non fateli grigi se la ricrescita è quella, ad una certa età se la chioma si accessoria di grossi fil di ferro (perché il capello grigio se ci fate caso spesso ha vita propria, e spunta dalla scriminatura con l’arroganza degna di un filo d’acciaio), rinunciate e risparmiate i soldi di cinema e pizza e una volte ogni 3 settimane lasciate che si ponga rimedio in maniera adeguata. Il "fai da te" in questi casi non paga mai. Ci sono donne che quando fanno la carbonara tengono da parte un po’ di sbattuto con tanto di pecorino per un impacco proteico dopo cena, quelle che mentre preparano un sandwich al marito fanno una spalmata di maionese sul pane e una sulle punte. 


Chi invece di un the con le amiche prepara un “infusione party” con “camomillata” e limone di gruppo per avere i dolci colpi di sole naturali dell’ infanzia. Su you tube impazza l’ olio di cocco, ma nemmeno Robinson Crusoe permetteva a Venerdì di trattargli le lunghezze con questo pesantissimo grasso vegetale! Davvero, fate dell’ hair stylist il vostro curatore d’ immagine. E sceglietelo con cura. È colui/lei che avrà in mano la tutela della vostra femminilità, la scelta è ardua quasi come quella del ginecologo. Scegliete un salone di cui vi piace l’ immagine, se per dire volete evitare di somigliare a vostra madre, non andate dal suo storico hair stylist. Se non volete un look fotocopia non andate dal parrucchiere cinese che vi annuisce sorridendo e poi fa l’ unico taglio che sa fare, ne propone uno nella sua lingua a tutte le clienti ed ecco qua, uno schiaffo ad anni di accademia affrontati dalla spettabile concorrenza. Evitate chi asseconda ogni vostro desiderio: se porto una foto di un’ attrice, vorrei che il taglio non sembrasse appiccicato sulla mia testa come con photo shop, ognuna ha i suoi lineamenti. E diffidate di chi ha esposte quelle foto fantasma dal pesca all’ azzurrino di acconciature anni “70, o peggio, primi piani  di Elvis e Farrah Fawcett: non sia mai che poi vi chiedano da quale festa a tema stiate tornando…

sabato 22 settembre 2012

OSSERVAZIONI DALL' AUTO



Girando in macchina la mattina presto è possibile sfruttare l' alto livello di rimbambimento da sonno delle persone sedute al volante alle 7.30, per sbirciare indisturbati nel veicolo accanto.
E' buffo constatare come l'auto diventi una capsula privata di evasione, isolata nel tempo e nello spazio, dove rivelare la propria identità e far prendere aria al vero se stesso.
Dal manager serioso, con occhiale a specchio, abito e trench e il collo immobilizzato dalla cravatta, che canta a squarciagola la Nannini, con un trasporto indicato dalla mimica facciale (d'altronde così inamidato gli è possibile solo quella), all' inquietante individuo che crede di possedere la macchina che lo rende invisibile all'occhio umano, e lo dimostra infilandosi nella narice prima la falange e poi via giù fino al gomito alla ricerca del "Porto sepolto" di Ungaretti, di una verità e un senso esistenziale che chissà perchè risiede nelle grotte nasali.
Poi c'è quella che non si è svegliata in tempo per completare la toiletta, la super donna, la mia preferita. Semaforo dopo semaforo la spii dal retrovisore e la vedi passare dalla sciammanata con il post sbronza alla segretaria sexy. Semaforo1: via il mollettone, ecco lo chignon; semaforo2: blush e matita; semaforo3: mascara e lucida labbra; semaforo 4: foulard e occhiale da sole da diva. Se dovesse commettere un crimine tra il semaforo 1 e il semaforo 4 la farebbe franca.
Qualcuno invece non lo puoi vedere. Ci provi quando ti si affianca, ti allunghi ormai in modo non più discreto, ti sporgi palesemente spronato dalla curiosità... ma per quanto tiri il collo l'automobilista "X"rimane incognito dietro la muraglia di peluches, lo schermo energetico di stickers, la piramide di cappelli, cuscini e fiori finti, la tenda di cd, crocifissi a grappolo e collane del giovedì grasso. E così questo pericoloso collezionista compulsivo di ciarpame scivola indisturbato nel traffico, spargendo attorno a sè spore di cattivo gusto che speri non attecchiscano presso i neo patentati che però sai già accarezzare l'idea del dadone peloso, del bruco della squadra e dell'adesivo "chi legge è pirla"...
Ci sono poi quelli che con aria ebete e assente siedono al posto di guida come in trans, con il cervello appannato dall aria satura degli effluvi provenienti dall abetaia di arbre magique piuttosto che dalla frana di palline deodoranti che minacciano lo scoppio del portacenere, o dalle boccette in vetro comprate in stock ai bastoncini che intasano le bocchette di areazione.... e così in un moderno oppificio su ruote si dirigono verso il posto di lavoro concedendosi un ultimo psico viaggio prima della routine quotidiana.
C'è l' uomo sessualmente represso, che approfitta del viaggio in auto per battere un record personale: il maggior numero di volgarità e allusioni esposte nel tempo di un sorpasso (la psicosveltina più veloce della storia).
Il nerd che diventa il figo di turno quando sgomma per poi rivelarsi in tutta la sua devastante sfigaggine quando gli si spegne la macchina al semaforo. e il re della strada viene salutato da un ola di "pirla" e un coro di clacson.
 I genitori che, in ritardo sulla tabella di marcia, scambiano il triangolo di "bebè a bordo" per la S di superman stampata sul petto e fanno le manovre più astruse senza che tu gli possa dir nulla (anche se a volte vorresti vendicare i poveri bambini che non solo si sono beccati nomi come Zessicca, Maicol, Chevin e Desi, ma se li vedono anche urlati al mondo dal lunotto di quei disgraziati di mamma e papà).
Le casalinghe abbandonano l'aspetto di angelo del focolare e, animate dalla caccia all'offerta speciale valida solo quel giorno presso il supermercato di fiducia, diventano spietate, sorpassano, non ti fanno passare nemmeno se stai partorendo, strombazzano come se avessero alle spalle anni di conservatorio, sfoggiano il torpiloquio che riduce alle lacrime il grosso camionista polacco che ha tentato di tagliare loro la strada....per poi parcheggiare un po' storte e dirigersi leggiadre e rilassate verso il paradiso del 2X1.....

giovedì 20 settembre 2012

SONO ATTORNO A NOI...

ormai sono sempre di più, e chissà che non abbiano scoperto la via per abbattere i costi del carrello della spesa. sto parlando dei vegetariani, dagli integralisti a quelli che si limitano a rinunciare alla carne. con un' alimentazione a base di cereali, legumi, frutta e verdura, e in certi casi uova e formaggio, i vegetariani potrebbero benissimo risparmiare largamente sullo scontrino del supermercato, ricordando però che tofu, seitan ed altri speciali preparati, possono avere prezzi che competono con pregiati tagli di carne e pesce. detto ciò, oggi, vuoi per l' aumento generale dei prezzi, l' immaginario collettivo ha abbandonato l' iconografia classica della signora snob e stoica con dadolata di tofu e pinzimonio, che guarda disgustata il marito che affonda i denti in un soffice pane arabo riccamente imbottito di profumata mortadella.... oggi il vegetariano ha un' aria godereccia con le sue quiches di verdure e formaggio, le cremose minestre di legumi, i fumanti e svenevoli piatti di spaghetti pomodoro e basilico...però si può anche essere creativi e portare in tavola all' ospite vegetariano dei piatti non banali. segnalo il forum "veganblog" per chi è in cerca di idee anche per i più intransigenti (e per chiarire le idee alle nonne sulle nuove tendenze alimentari dei nipoti."vegano? quindi non verrà più a messa la domenica e non festeggerà più il Natale?"... ecco la mia proposta di sfizioso menu vegetariano.

- POP DI CECI

una scatola di ceci lessi
pan grattato integrale qb
olio extra vergine d' oliva
aglio in polvere a chi piace
prezzemolo
sale
pepe
pomodori secchi morbidi

ricetta di una semplicità spaventosa come sempre. prendete tutti gli ingredienti e metteteli nel frullatore fino ad ottenere un impasto abbastanza denso da poter fare delle palline. rotolatele nei semi di sesamo bianco o nero e metteteli in forno in modalità grill con un filo d' olio in modo che si dorino e diventino croccanti. infilzateli con uno stecchino e serviteli con una salsa di cipolle di Tropea, basilico e pomodori datterino, tutto tritato al coltello e condito con olio sale e pepe.

-CROSTINI VERDI

pane integrale a fette
feta light o intero
piselli freschi (o surgelati o in scatola come siete più comodi. quindi o surgelati o in scatola, perché i piselli freschi sono abbastanza una rottura da pulire. ma sono buonissimi e profumati e qui non ne servono molti, quindi, se è stagione, fate uno sforzo. se proprio siete in vena allora  saranno favolose anche le fave)
prezzemolo
basilico 
timo
erba cipollina

tagliate il pane integrale a quadretti, spennellatelo di olio in cui avrete spremuto qualche goccia di limone, e mettetelo a tostare in forno o in padella. una volta caldo e pronto se non avete a cena l' uomo o la donna della vostra vita (a meno che non l' abbiate già sposato), potete strofinare i crostini con dell' aglio.
su un tagliere mettete i piselli sbollentati (chiaramente non sbollentate quelli in scatola), le erbe, e tritate il tutto al coltello. mettete in una ciotola e aggiungete il feta sbriciolato, un cucchiaio o due di olio e mescolate energicamente ad ottenere una salsa cremosa ma molto granulosa chiaramente. volendo si possono aggiungere mandorle tritar e pinoli tostati se vi aggrada la frutta secca. ed ecco qui già un antipasto vegetariano niente male e davvero rapido, per non dire economico...


se non vi basta perché l' antipasto è la vostra passione, potreste aggiungere un ottimo e saporito

-HUMMUS DI CANNELLINI E PEPERONI ARROSTITI

una scatola di cannellini
un peperone rosso arrostito e senza pelle (quelli in scatola hanno una sapore strano, piuttosto prendeteli sott'olio al banco della gastronomia)
olio extravergine
aglio in polvere se piace
rosmarino secco un pizzico
paprika dolce che darà un ottimo sapore affumicato
anacardi se sono di vostro gradimento
una spruzzata di lime



anche qui semplicissimo. frullate fino ad ottenere una crema spalmabile. io l' ho servita con gamberi sgusciati cotti a vapore, ma se i vostri ospiti hanno rinunciato al pesce, tortillias di mais (all' Esselunga ci sono anche blu), crackers, gallette o un pinzimonio colorato sono un' opzione gradevolissima.

passando a portate più impegnative, un riso Venere con asparagi, capperi e uova sode è una proposta interessante, da mangiare fredda o tiepida. niente uova? allora caldo con cimette di cavolfiore e broccolo, condito con prezzemolo tritato, capperi e olio. lessate il riso, lessate le verdure, unite e condite. nel caso voleste provare la prima insalata di riso, allora grigliate gli asparagi, tagliateli a tocchetti diagonali per dargli una forma più carina. lessate le uova sode e sbriciolatele con le dita. potete fare una salsa molto saporita mescolando due cucchiai di senape di media intensità con un trito di capperi e prezzemolo, il tutto diluito con acqua calda e olio d' oliva (l' acqua è per non esagerare con l' olio, ma il composto dovrà risultare cremoso quindi non esagerate con il liquido. nel caso vi scappasse l' acqua niente panico, potete ri addensare schiacciando nel condimento uno dei tuorli sodi delle uova).


a seguire il famoso tofu non può mancare nel menu. il tofu è sempre guardato con sospetto e immaginato con disgusta da chi non sa come cucinarlo. ecco una delle mie ricette salva sapore.

-POMODORI RIPIENI DI TOFU CROCCANTE

un panetto di tofu sodo
pan grattato integrale
tahina (salsa al sesamo, la trovate nel corridoio etnico dell' Esselunga. se non la trovate il burro d' arachidi può farne le veci. se non trovate nemmeno quello, la senape è l' ultima spiaggia.)
corn flakes
origano
dei grossi pomodori ramati maturi
salsa di soya
zucchero di canna

tagliate a cubetti il tofu e asciugatelo bene con la carta assorbente o lo scottex. passatelo nella tapina o nel burro d' arachidi o nella senape ammorbiditi con un cucchiaio di acqua calda. il tofu deve essere inumidito da una di queste salse per poter essere rotolato nel pan grattato, non spalmate i cubetti di crema di sesamo o di noccioline. una volta panati metteteli sotto il gril del forno un paio di minuti per farli dorare, dopo di che mescolateli in una ciotola a dei corn flakes. svuotate i pomodori, riempiteli di tofu croccante e cereali, bagnateli con un giro di salsa di soya, un pizzico di zucchero di canna e infornate 15 minuti a 180 gradi.

e adesso dessert! quello mette d'accordo tutti, vegetariani e onnivori.

-TORTA LEGGERA DI ARANCE





mettete nel bicchiere del frullatore farina auto lievitante, 3-4 cucchiai, 2 cucciai di farina di avena e 2 di farina di mandorle. 4 albumi, un barattolino di yogurt, il succo e la scorza di mezza arancia, un pizzico di sale e uno di vaniglia, un cucchiaio di miele. frullate fino ad ottenere la giusta consistenza fluida non eccessivamente densa. intanto imburrate (o "immargarinate") una teglia e spolveratela di zucchero di canna in modo che la torta si possa rovesciare facilmente. rivestite il fondo di fette di arancia e versatevi sopra la pastella. infornate a 150 gradi una mezz'oretta. lasciate raffreddare, ribaltate la torta e decorate a piacere con fili di cioccolato fuso.

enjoy....

domenica 16 settembre 2012

SE FEM? ANDEM AL BRUNCH !


Da “Gossip girl” a “Sex and the city”, la domenica mattina glam nella mente delle fashioniste di ogni età è diventata, da alcuni anni, il brunch.


 Felice incontro tra breakfast e lunch, il brunch mette insieme la meravigliosa abitudine di svegliarsi almeno la domenica a tarda ora, e il piacere di un’ abbondante colazione che passa dall’ americana alla continental, partendo dalle uova strapazzate per arrivare alla brioches con la marmellata. oggi il brunch ha raggiunto nuovo livelli di sofisticazione, arricchendosi di pesci affumicati, quiches, e  dolci d’ ogni tipo. Nulla vieta di rimanere fedeli a uova e pancetta, french toast, bagels e plum cakes, muffin e ciambelloni… l’ offerta è davvero infinita. Ma dove andare la domenica mattina con qualche amico a respirare la tranquillità della Milano sonnacchiosa che si stiracchia pigra nella giornata dedicata alla lentezza( almeno una volta la settimana…)?
California Bakery è sicuramente uno degli indirizzi più gettonati , con i suoi dolci all’ americana, il profumo di muffin appena sfornati, soffici e ricchi di sapore, le corpose cheese cake e la varietà di beagle dolci e salati (salmone affumicato e philadelphia?mmmmmm….)…un’atmosfera casalinga che puo’ essere portata con sé al parco grazie al servizio “cestino da picnic”, da sfruttare ancora finchè l’ autunno lo permette.


“Bianco latte” è un altro punto di ritrovo per gli amanti degli ambienti un po’ naive, con le sue pareti bianche, le sue casette porta candela, i contenitori di latta, i vasetti di fiori…un brunch nella casa delle bambole, uno schiumoso cappuccino denso da lasciare i baffi per restare un po’ bambini.
“Globe” all’ ultimo piano del Coin di piazza Cinque Giornate offre un ricco buffèt e la possibilità di dominare Milano dalla terrazza coperta o en plein air, e di unire all’esperienza culinaria quella dello shopping.




Chi cerca un mood all’ americana, non può non provare il New York cafè o il Julep’s bar, per iniziare la giornata con pancakes, succo d’ arancia e bacon sfrigolante. Se invece vi ispira di più un brunch dal sapore provenzale da “omelette e baguette” troverete quello che fa per voi.



Per chi vuole fare un’ uscita molto Milano bene invece, tappa d’obbligo e 10 Corso Como, con la sua ampia offerta di the, la selezione di marmellate, un grazioso cestino di pani e brioches salate e una proposta di salumi accuratamente selezionati, o il “bauscissimo” Sant Ambreus.



Per i palati più  esigenti, Peck è sicuramente il tempio dei gourmand che vogliono sapori intesi, puri, tradizionali, prodotti d’ alta qualità dop,cop e simili. stesso dicasi per il bistrò di Excelsior, che si rifornisce dei prodotti d’ alta gamma del mercato alimentare al piano interrato, che selezione leccornie da tutto il mondo.
Per restare sul classico, il caffè Atlantique è un modo per andare sul sicuro per i neofiti di questo rito nato nella New York degli anni 70 ( e dove sennò?), mentre gli amanti di arte e design possono dirigersi verso il design caffè in triennale e sorseggiare un buon espresso guardando il parco di De Chirico.

Nulla vieta però di organizzare un bel brunch in casa, in famiglia o con amici….ed è anche un’ ottima scusa per svuotare il frigo da qualche avanzo.
Non possono mancare i succhi di frutta spremuti al momento o centrifugati: arancia, pompelmo, mela verde e ananas, limone miele e lamponi, pesca bianca e mirtilli sono tra i miei preferiti.
Se avete del pane in cassetta da finire o delle fette di pane casereccio raffermo, avete la base per dei fantastici french toast. Mettete il pane raffermo o quello in cassetta tostato in una ciotola in cui avrete mescolato latte caldo e uova (fate attenzione ad aggiungere il latte caldo a filo sbattendo di continuo le uova in modo da non strapazzarle) e lasciate che si ammorbidisca assorbendo il liquido. Intanto sciogliete del burro in un pentolino e lì friggete i french toast da servire con zucchero a velo o miele, cannella o cacao.
I pancake, se è un brunch all’ americana, sono un must e sono davvero semplici. Nel bicchiere del frullatore mettete una tazza di latte, una di farina auto lievitante e un uovo (potete aggiungere anche mirtilli o banana schiacciata o gocce di cioccolato se vi va, oppure fare mezza tazza di farina e mezza di crusca d’ avena con un cucchiaio di farina di mandorle).frullate, ed ecco la pastella per i pancake. Scaldate una piastra leggermente unta di burro e versate la pastella a formare dei dischetti che rivolterete quando la superficie comincerà a riempirsi di bollicine. Ottimi con burro e marmellata o con il classico sciroppo d’ acero.

Le torte salate sono un’ idea che fa sempre centro. Qui vi propongo per stare sul dolce-salato una tartatin di pomodori e peperoni.
Vi servirà della sfoglia già pronta, due peperoni rossi, 3 pomodori ramati, zucchero di canna, aceto balsamico, olio e sale.
In una pentola saltate i peperoni squbettati grossolanamente con olio e sale e sfumate con l’ aceto balsamico. devono rimanere duri, croccanti, quindi 2 3 minuti basteranno. Prendete una pirofila, fate una base con la carta forno bagnata e strizzata, spolverate con zucchero di canna e mettete i pomodori a fette. Finito lo strato di pomodori passate ai peperoni, posizionateli con la buccia verso il basso, a contatto con i pomodori. Terminata la stratificazione srotolatevi sopra la pasta sfoglia e premete in modo che aderisca bene alle verdure. bucherellatela e mettete in forno a 180 gradi per 25 minuti o comunque finchè non sarà bella dorata. Potete spennellarla di uovo sbattuto. Una volta cotta lasciate raffreddare prima di capovolgerla e levare la carta forno che copre le verdure. per asciugare l’ acqua rilasciata dai pomodori, spolverizzate la tartatin di pangrattato. Io poi ho aggiunto al centro dei fiocchi di latte.



Da fare al momento su richiesta, le uova strapazzate. Preparate tante ciotoline di ingredienti già affettati: funghi, peperoni colorati a cubetti, pinoli, cipollotto fresco, feta, avocado, olive nere, cubetti di prosciutto cotto, striscioline di bacon croccante (da provare, credetemi, quello di tacchino. Lo trovate all’ Esselunga, è ottimo e ha pochissime calorie), erbe aromatiche fresche o secche, spinacini novelli freschi. Mettete al centro della tavola un cestino di vari tipi di pane caldo e ciotole di marmellate. Se volete strafare potete proporre anche muffin e torte fatte in casa. Se volete osare ecco una ricetta molto carina e leggera di muffin di zucchina.




 Prendete una zucchina media e grattuggiatela, mescolandola poi a un uovo, un barattolino di yogurt magro bianco dolce, 2 cucchiai di miele, un cucchiaio di cacao dolce, e farina auto lievitante quanto basta. Riempite dei pirottini fino a ¾ e infornate 15 20 minuti a 180.
Come dolce, sempre per proporre qualcosa di leggero, è perfetto lo strudel di mele. Per evitare tutto il burro della pasta sfoglia potete optare per un impasto ottenuto miscelando 180g di farina, due cucchiai di olio di semi di girasole e 110 ml di acqua tiepida. Farcitelo con mele golden (2 o 3, dipende dalle dimensioni) pelate, affettate, e lasciate mezz'oretta a macerare in zucchero di canna, e succo di limone. io in genere aggiungo pinoli, uvette ammollate nel rum alla vaniglia che poi uso per spennellare l’ esterno dello strudel che spolverizzo di zucchero a velo e cannella prima di infornare.


BUONA DOMENICA